Situato nel cuore della Sicilia, tra le province di Agrigento e Palermo, Castronovo è un borgo ricco di storia, arte e cultura.
Già in epoca preistorica, lungo il fiume Platani, sorsero insediamenti riconducibili ai Sicani. Le piccole cavità scavate nella collina – risalenti al Paleolitico Superiore – sono note come grotte di Capelvenere, per via della pianta omonima che cresce al loro interno. Si pensa che in origine fossero camere sepolcrali, trasformate poi in un ninfeo a causa delle infiltrazioni d’acqua.
Vista la presenza di due nicchie a forma di conchiglia, alcuni studiosi ipotizzano che vi si praticasse il culto di Venere Ericina o della dea Tanit.
Tra i luoghi di interesse archeologico spicca l’altopiano del Kassar, noto agli studiosi fin dal 1867, quando fu tracciata la prima planimetria di un muro di cinta lungo circa due chilometri, databile tra il VII e il VI secolo a.C. Inoltre, il ritrovamento di alcuni bronzetti risalenti al VII-VI secolo a.C. testimonia una frequentazione del sito fin dal X secolo a.C.
Lo storico castronovese Luigi Tirrito pubblicò quella mappa nel suo libro Sulla città e comarca di Castronovo di Sicilia, ipotizzando che potesse trattarsi della città sicana di Krastos.
Nel 2005 una campagna di scavi, condotta dalla Sovrintendenza di Palermo insieme alle Università di York e Tor Vergata, riportò alla luce i resti di una fortificazione bizantina. Il presidio doveva essere uno dei più grandi del Mediterraneo: la muraglia era intervallata da undici torri, con due porte principali e due vie di fuga.
L’intero complesso fu distrutto dagli arabi nell’848 d.C. dopo un lungo assedio.
Dal IX al XVI secolo la popolazione si spostò sulla Montagna Reale, oggi chiamata Colle San Vitale. Fu qui che il tiranno arabo Abdu Beker avviò la costruzione del Castello dell’Emiro.
Nel Trecento, la popolazione si trasferì nell’attuale sito, ai piedi della montagna, vicino a due sorgenti d’acqua. Nacquero così i quartieri arabi di Rabat e Rakal-Biat.
Nel 1077, secondo le Cronache del Malaterra, il conte Ruggero d’Altavilla, con l’aiuto di alcuni cittadini, liberò la città dal dominio arabo, rendendo Castrum Novum una Città Confederata.
Nel 1391 Castronovo ospitò il primo Parlamento del Regno di Sicilia, convocato da Manfredi Chiaramonte. Nel 1582 (e fino al 1814) divenne Città Reale e Comarca, con giurisdizione su dodici baronie.
Castronovo fu un importante crocevia: un documento dell’XI secolo testimonia che la Via Francigena, una delle più importanti vie di comunicazione dell’Europa medievale, attraversava il suo vasto territorio con il nome di Magna Via Francigena Castrinovi.
Oggi, il centro storico si sviluppa tra vicoli, archi e cortili che raccontano secoli di storia. Da non perdere le chiese, le fontane, il Colle San Vitale, le grotte di Capelvenere e il Casale San Pietro.
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