Immerso nel cuore del Vallo di Diano, tra dolci colline e paesaggi incontaminati, Buonabitacolo è un piccolo gioiello della provincia di Salerno. Il suo nome, che unisce le parole “buono” e “abitacolo”, richiama fin da subito la sua essenza: un luogo salubre e accogliente, perfetto da vivere e… da scoprire.
La fondazione risale al 2 novembre del 1333. A pianificarla fu Guglielmo Sanseverino, signore di Padula, Sanza e Policastro. L’idea era quella di dare vita a una comunità prospera e indipendente.
Il nuovo borgo sorse non lontano dalla nota certosa di Padula, con un’organizzazione urbanistica ispirata al metodo sinecistico. Si tratta di un modello che prevede la fusione di piccoli nuclei abitativi in un unico centro urbano pianificato.
Nel caso di Buonabitacolo, questo metodo implicava una fondazione razionale e ordinata del borgo, con spazi pubblici, abitazioni e funzioni collettive distribuite secondo un piano preciso.
La posizione scelta era strategica: lontana dai ristagni idrici e dalle paludi che caratterizzavano altre zone della vallata. Un’area salubre, quindi. Tanto che, nel secolo successivo, i monaci certosini di San Nicola di Chiaromonte si ispirarono proprio a Buonabitacolo per fondare Francavilla sul Sinni, in Basilicata.
Nel corso dei secoli, Buonabitacolo passò sotto il dominio di varie famiglie nobiliari. I Sanseverino lo conservarono fino al 1407, quando re Ladislao di Durazzo assegnò il feudo all’armigero Russo de Specchio, in riconoscimento dei suoi servigi alla corona.
Nel 1505, fu re Ferdinando il Cattolico ad assegnare il borgo al nobile Antonio De Cardona, che poi lo vendette, nel 1564, a Nicola Grimaldi, principe di Salerno. In seguito, Buonabitacolo passò alla famiglia D’Avalos, come ricorda una lapide del 1646 conservata nella Chiesa della Santissima Trinità. Il 23 settembre del 1645, Diego d’Avalos cedette il feudo — insieme a Padula — alla Certosa, rafforzando così il legame con quel centro spirituale e culturale.
Dal 1811 al 1860, Buonabitacolo fece parte del circondario di Sanza, all’interno del distretto di Sala, nel Regno delle Due Sicilie. Dopo l’Unità d’Italia, tra il 1860 e il 1927, fu incluso nel mandamento di Sanza, nel circondario di Sala Consilina.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, tra il 1940 e il 1943, il borgo fu destinato dalle autorità fasciste a luogo di internamento civile per profughi ebrei. Gli internati furono liberati nel settembre del 1943, con l’arrivo dell’esercito alleato.
Oggi, oltre al suo affascinante passato, Buonabitacolo offre un’esperienza autentica, fatta di natura, cultura e tradizioni.
Circondato da uliveti e vigneti, e con il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni a pochi passi, il borgo rappresenta un punto di partenza ideale per esplorare un territorio riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
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